TRAIN…TO BE COOL

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Personale scolastico

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 LA CAMPAGNA NAZIONALE DI SENSIBILIZZAZIONE SULLA SICUREZZA IN AMBITO FERROVIARIO ARRIVA ANCHE AL ‘DI VITTORIO’

Si sono svolti il 16 e il 17 maggio, nell’Aula Magna dell’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’ di Ladispoli, gli incontri con la Polizia Ferroviaria, nell’ambito del Progetto Nazionale “Train … to be cool”, ideato dal Servizio Polizia Ferroviaria del Ministero dell’Interno in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Tema dell’incontro: “Corretto uso del mezzo ferroviario e fenomeni di devianza”.  

A spiegare agli studenti tutti i rischi del trasporto su rotaia e le misure di sicurezza da rispettare sono stati  il Sostituto Commissario Massimo Diddoro e l’Ispettore Superiore della Sottosezione Polizia Ferroviaria di Civitavecchia, Piera Livieri.

“Train … to be cool” – è stato spiegato durante l’incontro – è un progetto  ideato dalla Polizia Ferroviaria in collaborazione con il M.I.U.R., allo scopo di diffondere fra i giovani la cultura della sicurezza ferroviaria.

L’obiettivo è quello di stimolare i ragazzi ad “allenarsi”, “formarsi” per essere “forti”….appunto “TRAIN….TO BE COOL”.

L’iniziativa, nata all’inizio del 2014, nell’ambito del Piano Nazionale di Educazione alla Legalità, alla Sicurezza, all’Ambiente e alla Salute, prevede momenti di incontro, presso le scuole, tra studenti e operatori specializzati della Polizia Ferroviaria ed è particolarmente rilevante soprattutto per gli allievi ‘fuori sede’, fruitori obbligati dei mezzi di trasporto ferroviari. Studiando i dati relativi alla mortalità da investimento accidentale, si evince che spesso gli incidenti sono determinati da comportamenti scorretti o incauti posti in essere per inconsapevolezza dei pericoli. Con il racconto di casi reali e la proiezione di filmati – è stato sottolineato – si intende aumentare la consapevolezza del rischio negli allievi. L’obiettivo non è quello di far leva sul terrorismo psicologico, ma semmai di aumentare negli studenti (soprattutto nelle scuole, come l’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’, in cui si registra un elevato numero di pendolari) la consapevolezza dei rischi presenti in quello che viene chiamato in gergo ‘lo scenario ferroviario’. “E’ indispensabile diffondere la cultura della legalità e della sicurezza – è stato ancora sottolineato – invitando tutti gli utenti ad adottare comportamenti responsabili per la salvaguardia della propria ed altrui incolumità”.

La Polfer nasce nel 1920 è la Specialità della Polizia di Stato impegnata a garantire la sicurezza dei viaggiatori e dell’infrastruttura ferroviaria, la prevenzione e repressione dei reati e più in generale la tutela dell’ordine e la sicurezza pubblica. L’esclusività di tali competenze è stata recentemente ribadita nel decreto legislativo attuativo della L. 124/2015, cd. “Legge Madia”. Sono circa 2.700 le stazioni e, ogni giorno, più di 9.000 i treni viaggiatori e circa 800 i convogli trasportanti merci, che si muovono sugli  oltre 16.700 km di linea.

Oltre 1.600.000 i viaggiatori che si servono quotidianamente del treno per i propri spostamenti, più di 3.500.000 le persone che, a vario titolo, frequentano le stazioni e 73.000 i dipendenti delle imprese ferroviarie. Uno scenario complesso ed in continua evoluzione che richiede professionalità e competenze sempre più spiccate.

Sono circa 4.400 gli operatori che compongono la Polizia Ferroviaria e che ogni giorno svolgono la propria attività, principalmente nelle stazioni ed a bordo treno. Sotto il profilo dell’organizzazione, la Polizia Ferroviaria è distribuita sul territorio in presidi (17 Sezioni, 24 Sottosezioni e 143 Posti) coordinati da 15 Compartimenti a competenza regionale od interregionale.

Gli operatori Polfer hanno effettuato incontri nelle scuole in tutta la penisola raggiungendo complessivamente quasi 80.000 studenti.

La Stazione Ferroviaria di Ladispoli – è stato ricordato durante gli incontri – si colloca fra quelle in cui i casi di infrazioni alle regole e di comportamenti scorretti sono tra i più diffusi e in cui il tasso di incidentalità è più alto, soprattutto (ma non solo) nella tratta fra Ladispoli e Marina di Cerveteri.