Sarà presto in distribuzione (e successivamente disponibile in formato pdf) il giornale ‘L’Onda del Di Vittorio’, realizzato dagli studenti del Corso di ‘Citizen Journalism’ coordinato dalla Direttrice della ‘Coccinella News’ e di Ladislao.net Francesca Lazzeri, nell’ambito del Progetto europeo ‘‘INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA AL DISAGIO’’. L’obiettivo del Modulo di Giornalismo, insieme a tutti gli altri del Progetto – ha spiegato la Dirigente Scolastica dell’Istituto Superiore ‘Giuseppe Di Vittorio’, Prof.ssa Vincenza La Rosa – è stato quello di arricchire l’offerta formativa dell’Istituto, avviando importanti rapporti di collaborazione e sinergia con i media locali, nelle loro varie articolazioni (periodici in forma cartacea, quotidiani on-line) per sottolineare l’importanza degli organi di stampa come strumenti di informazione, ma al tempo stesso di formazione degli studenti”.
Dalle 5 W, regola aurea e intramontabile del giornalismo anglosassone, alle più diffuse tecniche di composizione di un testo giornalistico: in sintonia con i contenuti specifici della Programmazione curricolare (che contempla argomenti quali le molteplici forme della produzione scritta e le diverse tipologie testuali), ci si è proposti, dunque, di rilanciare l’importanza dell’informazione e, in particolare, dell’informazione locale come strumento di conoscenza e promozione del territorio, ma anche come modalità di apprendimento di specifici modelli di scrittura.
Le lezioni del Corso hanno però anche consentito di approfondire, con l’aiuto di professionisti dell’informazione, alcuni grandi temi di rilevanza sociale e storica, legati ad alcuni dei personaggi più noti del territorio. E la Redazione, diretta da Francesca Lazzeri, ha realizzato per ‘L’Onda del Di Vittorio’ il suo primo scoop riuscendo a raggiungere, a Parma, la nipote di Gaetano Federici, il più noto ristoratore di Ladispoli, al quale è intitolata la strada in cui si trova l’Istituto Alberghiero, e che vide sedere ai suoi tavoli personaggi come Roberto Rossellini, Anna Magnani, Ingrid Bergman e moltissimi altri.
Senza dimenticare la storia del giornalismo, ricordata nelle sue fasi essenziali da Francesca Lazzeri: dal primo giornale a stampa – formato in ottavo – uscito a Strasburgo nel 1609 (Relation aller Fürnemmen und gedenckwürdigen Historien – “Resoconto di tutte le notizie importanti e memorabili”), ad opera dell’alsaziano Johann Carolus, che differiva dai coevi fogli d’informazione perché usciva ad intervalli regolari (di solito una o due volte alla settimana), ai quotidiani on-line del panorama editoriale contemporaneo, che richiedono aggiornamenti 24 ore su 24. In Italia, ha ricordato Francesca Lazzeri, il giornale più antico – tuttora esistente – è stato la Gazzetta di Mantova, fondata nel 1664. Il termine Gazzetta, poi molto utiizzato – ha aggiunto la Direttrice Francesca Lazzeri – deriverebbe secondo alcuni da una moneta veneziana del Cinquecento, perché tanto costava appunto il foglio periodico pubblicato a Venezia (storia simile a quella del Resto del Carlino, essendo il Carlino, come è noto, una moneta coniata nello Stato Pontificio dal XIII secolo al 1796).
Il metodo usato durante lo svolgimento del Corso ha mirato a favorire il lavoro di gruppo e la relazione fra gli studenti, attraverso lo “storytelling”, utilizzato come vera e propria porta di accesso alla creatività e all’integrazione. “Si è puntato a potenziare, attraverso l’apprendimento delle tecniche essenziali della scrittura giornalistica, il senso di appartenenza al territorio e l’inclusione sociale, facendo leva sullo scambio di esperienze vissute. Il ‘prodotto finale’, ossia il giornale scolastico, è servito quindi ad organizzare e ‘razionalizzare’ le informazioni raccolte, rendendole ‘pubbliche’ ed offrendole così all’intera comunità. L’obiettivo è stato quello di ‘rivitalizzare’ i processi partecipativi interni al mondo scolastico inteso come ‘laboratorio’ e ‘palestra’ della vita sociale. Del resto – ha aggiunto Francesca Lazzeri – è proprio questo il significato più profondo del ‘Citizen Journalism’, che abbiamo voluto scegliere come titolo del Modulo: ogni cittadino può diventare ‘giornalista’, offrendo alla collettività il proprio contributo di conoscenza e di informazione, magari anche semplicemente postando un’immagine di denuncia o di testimonianza, un podcast, o il breve report di un dibattito cui si è partecipato. Parola d’ordine: condivisione, termine oggi ‘socialmente abusato’ e da riscoprire, invece, nel suo significato più profondo: coloro che ai tempi di Orson Welles erano i destinatari dell’informazione sono ora, o possono diventarne, gli emittenti. Una ‘rivoluzione copernicana’ da non sottovalutare. Buona lettura!
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