Proseguono senza sosta all’Istituto Alberghiero di Ladispoli le attività legate all’Orientamento pre e post-diploma. “E’ nostro dovere offrire ai nostri studenti tutti i possibili supporti alle loro future scelte professionali, – ha affermato la Prof.ssa Francesca Buccioni, Docente di Enogastronomia dell’Istituto Alberghiero – ma l’orientamento comincia già durante il percorso scolastico. Gli allievi, alla fine del secondo anno, sono chiamati infatti ad individuare l’indirizzo per il Triennio”. “E’ una scelta importante che influenzerà il loro destino professionale. – ha aggiunto la Prof.ssa Valeria Mollo, Vicepreside dell’Istituto Alberghiero – Affinché si affronti con consapevolezza questa decisione, è necessario fornire elementi di conoscenza che riguardino gli sviluppi più recenti di un mercato del lavoro sempre più complesso e competitivo. Accompagnare gli studenti in questo percorso e insegnare ad acquisire una maggiore capacità decisionale, significa abituarli a processi e strumenti che presto consentiranno loro di auto-orientarsi”. E lunedì 11 febbraio nei laboratori dell’Istituto Professionale di via Federici si è parlato di cake design. A spiegare agli allievi l’arte della decorazione applicata ai dolci è stato Vincenzo Groccia.
1840: questo, secondo gli storici del settore, l’anno di nascita del cake design, quando la Regina Vittoria sposò il principe Alberto di Sassonia. La torta servita al banchetto nuziale – è stato ricordato – viene considerata in assoluto il primo prodotto di cake-design. Da questo momento cominciarono a moltiplicarsi libri, corsi e manuali pratici. E’ del 1934 quello di Joseph Lamberth, il cui nome è legato ancora oggi ad un metodo di decorazione molto usato soprattutto per le torte nuziali. Ma nel 1929 aveva già aperto i battenti la scuola di Deweney McKinley Wilton. 25$ a lezione: a questa cifra Wilton insegnava nella sua casa di Chicago l’arte e la tecnica della decorazione applicata alla pasticceria (e oggi le scuole Wilton sono ancora attive negli Stati Uniti). Dalla metà dell’Ottocento ad oggi, creatività ed estetica hanno consolidato il loro felice rapporto con il mondo dei dolci.
Del resto, come scriveva Isabel Allende in Afrodita, il godibilissimo libro di memorie dedicato al mondo della cucina, “la pasticceria riflette il desiderio di creare un prodotto gastronomico che va ben oltre la necessità di nutrirsi ma che risponde al bisogno dell’essere umano di viziare il proprio palato con qualcosa di goloso e di esteticamente bello. Impara a fare i dolci con spensieratezza e a offrirli con sentimento, – scriveva – ma evita di mangiarli. Dello zucchero, come delle carezze, è facile diventare schiavi, una volta che ci si è preso gusto”.
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