Lui è Mattia Faraoni, classe 1991, kickboxer e pugile italiano Medaglia di bronzo ai Mondiali e agli Europei di WAKO, attuale Campione mondiale kickboxing ISKA (International Sport Kickboxing Association). Si tratta, per i non esperti del settore, del famoso sport da combattimento che combina tecniche di pugilato provenienti dal karate e dalla boxe thailandese. Accanto a Mattia, dall’altra parte della cattedra, c’è Simone Cicalone, romano anch’egli, una Laurea in Cinema all’Università degli Studi “La Sapienza”, appassionato di arti marziali, youtuber ormai notissimo, straordinario narratore delle periferie della Capitale, ma non solo. L’aula è quella, familiare per il pubblico degli astanti, in cui normalmente si svolgono le tradizionali lezioni di Matematica, Inglese, Letteratura, Storia, Diritto, Scienze dell’Alimentazione, Accoglienza turistica, Pasticceria. Ma non è un giorno qualunque. Siamo nella Settimana dello Studente, altrove chiamata “autogestione” oppure anche “occupazione”. All’Istituto Professionale Alberghiero di Ladispoli, però, non si respira voglia di opposizione o ribellismo sterile. Forse perché gli studenti che lo frequentano sono abituati già a confrontarsi con le leggi del lavoro e con la sua necessaria concretezza. In altre parole, non ci sono brandine da campeggio fra i banchi né si leggono scritte sui muri o slogan di contestazione “tanto per…”. Al contrario, c’è un programma preciso di iniziative che scandiscono con ordine il calendario della settimana: giorni dunque diversi, ma non persi. Tutt’altro. Alcuni hanno scelto di farsi accompagnare dai loro docenti a visitare i luoghi più belli di Roma o di Firenze, altri di vedere insieme film importanti e di farseli spiegare per capirli meglio, altri ancora hanno chiesto a un’infermiera professionista lezioni di primo soccorso perché nei Laboratori di Cucina, al piano terra, nonostante tutte le raccomandazioni, le norme di sicurezza e le precauzioni del caso, può capitare anche di tagliarsi durante un’esercitazione. I docenti non vengono messi alla porta, come spesso accade in questi casi, ma coinvolti e chiamati a dire la loro. Merito sicuramente di una Dirigente scolastica e di un affiatato Team di Vicepresidenza che ama il dialogo al posto della contrapposizione sterile e del “muro contro muro”. E così, mercoledì 19 aprile, gli studenti hanno deciso di invitare Mattia Faraoni e Simone Cicalone, due ospiti famosi con cui avevano bisogno di parlare. A spiegare tutti i dettagli di una giornata che rimarrà nella storia e negli Annali dell’Istituto di via Federici è Francesco Pallai, ex-allievo dell’Alberghiero e regista dell’iniziativa: “E’ un’idea nata da mesi e dal desiderio, sorto nel corso di un colloquio di lavoro, di rovesciare gli stereotipi e i luoghi comuni legati agli studenti degli Istituti professionali, spesso a torto considerati “di serie B” rispetto a tutti gli altri. Ho pensato che sarebbe stato importante chiamare personaggi famosi vicini al mondo di chi non ha voce o viene poco ascoltato. E così sono tornato nella mia vecchia scuola per parlare con la Preside, Prof.ssa Vincenza La Rosa, e con la Vicepreside Prof.ssa Rosa Torino, e proporre un incontro con Mattia Faraoni e Simone Cicalone, dopo aver preso contatti con alcuni allievi dei Quinti: Alessio Manoni e Manuel Orsini (5^Pasticceria), Samuele Angelini e Gabriele Venturelli (5^ Turistica). Volevo che i riflettori si accendessero per un giorno sul mondo di scuole diverse, che ci preparano al lavoro e sono frequentate da giovani che spesso devono affrontare maggiori difficoltà rispetto agli altri, ma come tutti gli altri amano imparare e partecipare attivamente alla vita sociale e politica del loro territorio. Desidero ringraziare la Dirigente scolastica, la Vicepreside, gli studenti che hanno preso parte all’evento con straordinario entusiasmo ma soprattutto loro, Mattia e Simone, che ci hanno insegnato moltissimo”. “E’ stato un successo – ha proseguito Francesco Pallai – perché si è creato subito un clima di fiducia, di ascolto e di interesse. I temi sono stati tutti di assoluta importanza. A partire proprio dallo sport che comunica e veicola messaggi molto più semplici, diretti e coinvolgenti di qualunque altra disciplina: rispetto reciproco, sano senso della competizione, importanza delle regole, supporto emotivo e motivazionale soprattutto per chi vive in condizioni di disagio, di degrado o di malessere. Mattia e Simone erano in partenza per Palermo, Quartiere Zen, perché il loro lavoro li porta, di regione in regione, a conoscere i luoghi di maggiore criticità, marginalità e fragilità sociale, ma ci hanno dedicato ore indimenticabili che rimarranno per sempre nella memoria e nei cuori degli allievi dell’Alberghiero di Ladispoli. Grazie!”.
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