Il profumo del pane

La dirigente condivide con noi un'emozione fortissima.

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Personale scolastico

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L’altro ieri, per la prima volta, ho sentito il profumo del pane nella mia scuola, nella nostra scuola.
Un’emozione fortissima, ancor più emergente quando si è mescolata con lo sguardo dei ragazzi e delle ragazze che lo avevano preparato.
Ho “sentito” le mani dei ragazzi che hanno impastato tra farina e acqua, riscrivendo una storia antica. La biga preparata con la forza della passione, della scoperta, della fatica, della speranza, del futuro che prende forma tra le dita.
Mentre il pane riposa, i ragazzi rassettano, chiacchierano, scherzano fra loro, imparano la calma, il rispetto dei tempi, la magia dell’attesa.
Poi, quando il profumo invade la cucina, negli occhi di ciascuno si accende la luce dell’orgoglio, della consapevolezza di aver creato qualcosa che nutre davvero il corpo, ma anche l’anima.
Il pane, semplice e umile, è diventato simbolo di una crescita più grande, insieme. È il risultato di un cammino condiviso, di docenti che si impegnano, di giovani che imparano a lavorare insieme, a sbagliare e a ricominciare.
E in ogni singolo pezzo di pane, in ogni briciola, c’è un pezzo del loro sogno che profuma di futuro.
Vorrei tanto invitare il Presidente Mattarella a gustare quel pane con i nostri ragazzi. A vedere la speranza, la forza, l’orgoglio di un Paese che vuole esserci, a dispetto delle difficoltà, che lavora e produce.
Quel pane che ci nutre di passione e di futuro.
Dietro a quegli occhi di ragazze e ragazzi si possono vedere tante storie, a volte dolorose, spesso faticose: un plauso speciale a loro, a quei docenti e a tutto il personale della scuola che, giorno dopo giorno, creano le condizioni affinché il pane lieviti.
Affinché il futuro sia migliore.

La foto è mia ed è un dettaglio della celebre Lattaia di Vermeer… anche lì, il tempo si è fermato e ancora sentiamo il profumo del pane… bellissimo.

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