Ai signori de la scola….
Alla fine beati voi ce sete arrivati
Dove se chiederà l’uditorio?
Siete arrivati là al traguardo…
Ma de quale corsa? De quale gara?
Ma come quella che prima c’affanamo a ricercar
E poi non vedemo l’ora de finilla
E’ la gara quotidiana del lavoro
Che qualcuno pe facce crede che è importante disse che ce nobilita
Mo se ce nobilita non lo so però posso di’ che voi tre in questo siete stati dei signori!
Er sor Clericuzio è stato er signore dei numeri
Piano piano pure gli asinelli riuscivano a contà
La Sora Valeria la duchessa delle lettere
Con lei tutti pure chi non sapeva né legge e né scrive è diventato
conoscitore della materna lingua …
E infine er Sor Carbonari che è stato Signore non solo della materia
Ma signore dell’animo de ‘sti ragazzotti perché bravi o somari
Boni o cattivi tutti glie ‘anno voluto bene
E mo mo che ve ne andate ce lasciate orfani
Ce lasciate e ce dispiace che non parleremo più da Roma, degli oroscopi
e dei progetti …
Però semo contenti pe voi perché la scola vostra mo sarà un’artra
Senza aule senza campanelle e senza alunni e colleghi…
Godetevi la pensione che ve la sete ampiamente meritata
Questa stupida poesia è finita ma la vostra poesia che è la vita continua.
Auguri!!!
Angelina
(Prof.ssa Angela Di Sabatino)
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