Una famiglia qualunque alle prese con la povertà e la crisi del secondo dopoguerra nella Roma del quartiere Testaccio. E’ il 1946 e Delia, madre di 3 figli, affronta la vita quotidiana subendo le prevaricazioni e la violenza di un marito padrone pronto ad usare le mani e la cinghia. Ma Delia saprà affrontare e vincere la sua battaglia di emancipazione e di liberazione con un gesto di responsabilità e di protesta, capace di cambiare il suo futuro e il corso della storia: tutto questo accade in “C’è ancora domani”, il film campione di incassi che sta sorprendendo pubblico e critica per un successo che non accenna a spegnersi. E mercoledì 13 dicembre anche le classi 3^ A CAT, 4^ A CAT, 5^ A CAT, 4^ A AFM e 5^ A AFM si sono recate al cinema Intrastevere di Roma per assistere alla proiezione del film. Ad accompagnarle c’erano i docenti Bruna Calato, Massimo Cerrocchi, Maria De Luca, Lucia Gargiulo, Raffaella Leli, Marta Sottile ed Elisa Strisciullo. “Ho pensato che bisognasse raccontare alle ragazze che tutte quelle donne che hanno costruito l’Italia – ha spiegato Paola Cortellesi – “sono donne che non sanno di essere state lo scheletro e i muscoli di questo Paese ma c’erano, eccome, … e noi abbiamo raccontato la vita, la storia e l’arrivo del percorso che ha fatto una di loro, che è la nostra Delia”. La stessa che rimarrà molto a lungo anche nella memoria e nei cuori degli studenti del “Di Vittorio”.
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Quando le parole non bastano, possono essere utili i numeri soprattutto se sono quelli forniti dal Ministero dell’Interno. Le violenze contro le donne crescono: rispetto al periodo 1° gennaio – 15 ottobre 2023 sono stati registrati 266 omicidi, con 94 vittime donne, di cui 77 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 49 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. Analizzando gli omicidi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra un incremento sia del numero degli eventi, che da 240 arrivano a 266 (+11%), sia delle vittime di genere femminile, che da 89 passano a 94 (+6%). E non c’è dubbio sul fatto che il recente ed efferato delitto di Giulia Cecchettin abbia drammaticamente riportato al centro dei riflettori questi dati, dietro i quali si nascondono sofferenze laceranti e vite spezzate. Ma anche l’arte ha messo in campo il suo linguaggio e i suoi strumenti, a partire dal bellissimo film di Paola Cortellesi, “C’è ancora domani”, che racconta la storia di un marito violento nella Roma del 1946 e quella di Delia, coraggiosa moglie e madre pronta a lottare perl’affermazione dei propri diritti che sono anche quelli della figlia Marcella e di tutte le donne. Campione di incassi e protagonista di un numero straordinario di primati a pochi mesi dall’uscita in sala, il film è entrato quasi naturalmente nel curriculum di centinaia di migliaia di studenti italiani per la rilevanza dei temi trattati capaci di sollecitare riflessioni e dibattiti su una delle fasi più importanti della storia nazionale, ma anche dell’attualità. “Credo di aver toccato un nervo scoperto del Paese. – ha affermato Paola Cortellesi – Ho voluto realizzare un film contemporaneo ambientato nel passato, perché penso che purtroppo molte cose siano rimaste le stesse. Naturalmente ci sono stati dei progressi, sono cambiati i diritti, sono cambiate le leggi, ma non del tutto, non nella mentalità”. Una visione che ha emozionato e commosso gli studenti dal primo istante fino all’ultimo, quando nella sala si è levato un applauso che sembrava non volersi fermare più. |
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